Ascolta in sottofondo Chopin - Spring Waltz (Mariage d Amour)
PIAZZA SCALA
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L'Italia e' il paese delle piazze. Non c'e' citta' o piccolo centro cittadino che non abbia la sua piazza con la chiesa, il comune, il posto per incontrarsi, in genere un bar, il luogo dei commerci.
Tra le tante piazze d'Italia, per dare un nome al nostro spazio, noi abbiamo voluto scegliere Piazza della Scala a Milano, piuttosto che una delle tantissime e bellissime piazze di Roma o delle altre citta', soprattutto per una ragione affettiva.
Infatti molti di noi, per un motivo o per l'altro, sono passati in questa piazza per andare al lavoro o perche' in visita alla Direzione Centrale o semplicemente perche' si trovavano a Milano per altri motivi. Rimane quindi per molti di noi un punto di riferimento di un lunghissimo periodo delle nostra vita e quindi oggi, dovendo intitolare un "sito" che vuole essere il punto d'incontro di un gruppo di amici, abbiamo scelto il nome di Piazza Scala. Ci piacerebbe che divenisse il punto di scambio di relazioni interpersonali, che gli ex Comit, si potessero incontrare per il semplice piacere di rivedersi, parlarsi e raccontarsi, che questo nostro spazio virtuale divenisse una "agora" frequentata da tutti, un punto di riferimento per uno scambio di notizie e di iniziative per meglio affrontare insieme i nostri problemi, piccoli o grandi che siano e di qualsiasi tipo siano.
BANCA COMMERCIALE ITALIANA
- Costituita a fine '800 con capitale tedesco, e' gradualmente diventata l'istituto di credito piu' importante per il sostegno dato all'imprenditoria italiana.
Sbilanciata nella partecipazione al capitale di rischio delle grandi imprese (contestualmente suoi grandi debitori), nel 1932 la Banca Commerciale Italiana era caduta in stato di insolvenza. La banca fu salvata dall'IMI e dall'IRI: Toeplitz dovette lasciare l'istituto]. Nel 1934 fu nazionalizzata e divenne di proprieta' dell'IRI, portando in dote le imprese industriali controllate. E' questo il periodo d'oro della Comit, caratterizzato dalla sapiente gestione di Raffaele Mattioli.
A meta' degli anni '90 la privatizzazione, realizzata chiamando a raccolta i maggiori clienti (quasi tutti facilitati) ma senza l'appoggio di almeno una una Fondazione (cfr. Unicredit e Intesa) e stressando il personale, ha completato la frittata: la Comit e' rimasta indifesa dagli attacchi esterni (solo Enrico Beneduce aveva provato senza successo a catalizzare la Cassa di Risparmio di Firenze): nel 1998 la resa di Cuccia e di Mediobanca portava la banca fra le voraci fauci di Giovanni Bazoli che, non potendo dimenticare gli "sgarbi" nei suoi confronti della Comit (che, lo ricordiamo, non aveva voluto consegnargli l'Ambroveneto e aveva cercato di strappargli la Cariplo, quest'ultima mossa frenata da Bankitalia) portava a termine lo "spezzatino", distruggendo senza pieta' gli asset e vendendo i gioielli di famiglia tramite il fido Corrado Passera.
Dopo piu' di cent'anni cessava di esistere la piu' bella banca italiana per la mancanza di un top management all'altezza dei tempi.
FONDOCOMIT
- Costituito nel 1905, Ente Morale nel 1921, Persona Giuridica dal 1956. Fatti salienti:
la riforma del 99 completata solo nel 2000 con la modifica dello statuto ed in particolare: conferma dei coefficienti di calcolo delle pensioni; conferma della riduzione delle pensioni di reversibilita'; sospensione per 10 anni della rivalutazione delle pensioni; determinazione delle posizioni individuali sulla base di calcolo del capitale esistente il 31/12/97; a ripianamento del disavanzo attuariale, contributo della banca di 150 miliardi di lire (100 per attivi con 20 anni di anzianita' - 50 per riserva pensionati); viene introdotto il riscatto del 100% della posizione, anziche' del 50%,
l'accordo del 10 dicembre 2004: successivamente al fallito tentativo della primavera scorsa la banca comunica, a partire da giugno, la volonta' di porre comunque in liquidazione coatta il fondo, anche senza specifico accordo e sempre tramite uno o piu' commissari
tutto il resto e' storia recente
FONDO
SANITARIO INTEGRATIVO
INTESASANPAOLO
- Ente
costituito nel 2010 (in
sostituzione della
preesistente Cassa
Sanitaria) per tutte le
aziende del gruppo
Intesasanpaolo: ha scopo
esclusivamente assistenziale
ed e' preposto ad erogare
agli iscritti (personale in
servizio e in quiescenza) e
ai rispettivi familiari (ca.
200.000, dont il 30% circa
pensionati) prestazioni
integrative e sostitutive di
quelle fornite dal Servizio
Sanitario Nazionale;
ispirato sulla carta alla
completa solidarieta'
intergenerazionale (come la
preesistente Cassa
Sanitaria), in realta'
penalizza pesantemente il
personale in quiescenza con
prestazioni ridotte e costi
piu' elevati nonostante
riserve per ca. 150/mln. e
utili d'esercizio inusuali
per una realta' senza fini
di lucro. Il C.d.A. e'
composto da 19 consiglieri,
nove nominati dalla banca,
altri 9 di estrazione
sindacale e solo 1
appartente alla categoria
del personale in quiescenza.
In virtu' di un inusuale
connubio tra Banca e
Sindacati, il rappresentante
dei pensionati (che potrebbe
essere anch'esso di
estrazione sindacale) ha una
limitatissima voce in
capitolo.